Era una mattina come tante altre, all'inizio di un torrido e normale agosto bolognese. C'erano le famiglie che partivano per le ferie, c'erano i loro cari che li accompagnavano a prendere il treno. C'era il pendolare che comprava il giornale in edicola sognando di poter cominciare presto anche le sue vacanze, c'erano i giovani innamorati che si salutavano, c'erano gli studenti fuori sede che tornavano a casa finiti gli esami...e poi c'era lei...quella dannata borsa nera.
E alle 10.26 tutta quella normalità lasciò il passo a grida, pianti, polvere, sirene e a un odore acre che aleggiò a lungo nell'aria della città. E alla devastazione e allo strazio.
Oggi si ricorda il più grave atto terroristico mai successo in Italia, una strage accaduta proprio a pochi chilometri da noi, nel cuore di quella stessa stazione che i nostri ragazzi attraversano ogni giorno per andare a scuola e all'università.
Nel cuore di quell'Italia che per congiungersi in tutta la sua lunghezza, bene o male passa sempre da Bologna.
E' impossibile dimenticare, è impossibile permettere al tempo di cancellare quello che è stato, quello che è successo, sopratutto in assenza dei colpevoli.
Oggi ricordiamo le vittime, ma anche tutti coloro che scesero di corsa in strada per aiutare i soccorsi e prestando le loro auto per provare di tentare di salvare delle vite.
Grazie a tutti coloro che oggi sono stati in piazza a commemorare questo evento.
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